Costruzione della centrale di Rogun in Tagikistan causerà il reinsediamento di 60 mila persone

Foto: sputnik.tj

Il progetto di costruzione in Tagikistan della centrale idroelettrica di Rogun, con la diga più alta al mondo, prevede il reinsediamento di circa 60 mila persone dalla zona di allagamento. Gli esperti hanno definito questi piani del governo erronei e bisognosi di revisione. Questo è quanto affermato nel rapporto della coalizione internazionale Rogun Alert, che include diverse organizzazioni non governative e comunità ambientaliste.

Nelle informazioni pubblicate sul sito di uno dei membri della coalizione, il fondo pubblico «Fiumi senza confini», si sottolinea che il programma di reinsediamento degli abitanti vicino al bacino idrico di Rogun è uno dei progetti più imponenti nell'idroelettrico moderno.

Secondo il capo di «Fiumi senza confini» Alexander Kolotov, invece di minimizzare il numero di cittadini da reinsediare, i progettisti della centrale hanno deciso di aumentarlo al massimo. Sebbene progetti alternativi con dighe di altezza inferiore avrebbero potuto preservare le abitazioni per oltre 32 mila persone, tali idee sono state scartate, ha aggiunto l'esperto.

Suscitano preoccupazione anche le località dove si prevede di reinsediare i residenti delle aree vicine al bacino. In particolare, ciò è legato alla carenza di acqua, terreni coltivabili e pascoli. Inoltre, le infrastrutture nei nuovi siti non sono pronte per accogliere le persone, il che porterà a un drastico peggioramento della loro qualità di vita e le costringerà a cercare più attivamente lavoro attraverso la migrazione lavorativa.

Gli autori del rapporto hanno anche criticato la metodologia di calcolo dei risarcimenti, poiché i fondi stanziati non saranno sufficienti per costruire case per tutte le famiglie sfollate dalla zona di allagamento. Come precisano gli esperti, questo approccio costringerà i cittadini a costruire autonomamente le abitazioni e a indebitarsi per acquistare materiali da costruzione di qualità.

Anche il bilancio del programma di reinsediamento solleva interrogativi. Gli specialisti che hanno studiato la questione hanno scoperto che diversi documenti riportano stime variabili, da 287 a 380 milioni di dollari. Inoltre, non sono fornite spiegazioni chiare sulle spese, il che non garantisce la trasparenza del finanziamento.

Anche i tempi del reinsediamento sono stati criticati. Ad esempio, se dall'inizio del progetto di costruzione della centrale nel 2018 meno di 8 mila persone hanno lasciato la zona di allagamento, secondo le intenzioni del governo, in sette anni (entro il 2032) dovrebbero trasferirsi da 40 mila a 52 mila cittadini. Gli esperti affermano che si tratta di un piano completamente irrealistico e pericoloso.

Si sottolinea che i fondi e le banche autorevoli coinvolti nella costruzione della centrale dovrebbero preoccuparsi che il progetto porti benefici, anziché creare rischi per la popolazione locale. Senza questo approccio, la costruzione della gigantesca struttura causerà danni significativi a decine di migliaia di persone, violando sia le norme internazionali che la legislazione del Tagikistan.

ℹ️ La centrale idroelettrica di Rogun è il più grande progetto energetico del Tagikistan. Il completamento di tutte le fasi di costruzione della centrale è previsto per la fine del 2031.

Sul sito operano due unità da 600 MW ciascuna. Si prevede che, una volta completato, la centrale idroelettrica di Rogun diventerà la più grande dell'Asia centrale, con una capacità installata di 3600 MW e una produzione annuale di elettricità da 13 a 17 miliardi di kWh.